domenica 12 ottobre 2008

SEEEE.....SANTA MARIA GORETTI........


In accordo con due persone con le quali ho chiacchierato fino a notte fonda ieri sera,ecco qui un post su Maria Goretti. Per dovere di cronaca prima espongo la storia per come è documentata.

Maria Teresa Goretti (
Corinaldo16 ottobre 1890 – Nettuno6 luglio 1902) è una santa italiana venerata come martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di tentato stupro, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti.
La famiglia Goretti, originaria di Corinaldo nelle Marche, era composta dai coniugi Luigi Goretti e Assunta Carlini e dai loro sette figli: Maria Teresa era la terzogenita. La vita della giovane Maria, fino al suo omicidio, non fu diversa da quella dei figli di molti lavoratori agricoli che dovettero lasciare le proprie terre per cercare sostentamento altrove: bassa o quasi nulla scolarizzazione, semianalfabetismo (quando non analfabetismo vero e proprio) e lavoro casalingo o nei campi fin dall’adolescenza

IL MARTIRIO

È in tale contesto sociale che maturò il tentativo di stupro e, a seguire, l’omicidio della giovane contadina. I Goretti, in cerca di una migliore occupazione, si trasferirono dapprima a Paliano (nei pressi di Frosinone), ove conobbero i Serenelli, altra famiglia marchigiana con la quale strinsero rapporti di collaborazione e buon vicinato. In seguito i Goretti e i Serenelli si trasferirono insieme alle Ferriere di Conca Cascina Antica nel comune diCisterna, in provincia di Roma. Nel 1900 Luigi Goretti morì di malaria e anche il capofamiglia dei Serenelli rimase presto vedovo; la collaborazione tra le due famiglie si fece ancora più stretta, dato che a sbrigare le faccende domestiche di casa Serenelli provvedevano le donne di casa Goretti, compresa la giovane Maria.

La costante frequentazione della dodicenne Maria in casa Serenelli spinse uno dei figli,Alessandro, all’epoca diciottenne, a tentare approcci di natura anche sessuale nei suoi confronti, che raggiunsero il culmine nell’estate del 1902: il 5 luglio, dopo un ennesimo tentativo fallito di ottenere riscontro alle sue proposte, Serenelli tentò di violentare la giovane e, avendo trovato la di lei resistenza al «brutto peccato», la ferì più volte con un punteruolo. La ragazza venne trasportata all'ospedale Orsenigo di Nettuno; la morte non sopravvenne subito, ma il giorno successivo, per le complicazioni di un intervento chirurgico senza anestesia, si aggravò muorendo poi di peritonite. La cronaca narra che, dopo aver ricevuto i conforti religiosi, Maria Goretti perdonò il suo assalitore.

Le solenni esequie vennero celebrate l'8 luglio 1902 nella cappella dell'ospedale, oggi chiesa parrocchiale di Santa Barbara Vergine e Martire di Nettuno, conosciuta sotto il nome di chiesa della Divina Provvidenza.


Il pentimento del suo assassino

Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Ospite nel carcere giudiziario di Noto dal 1902 al 1918 iniziò qui il suo cammino di pentimento e conversione, incoraggiato dalvescovo di Noto del tempo, mons. Giovanni Blandini. Secondo quanto da egli stesso raccontato anni dopo, avrebbe tentato una riconciliazione con la famiglia e i propri dettami religiosi dopo avere sognato la sua vittima che gli offriva dei gigli che si trasformavano in fiammelle. Nel 1929, dopo 27 anni di reclusione, Serenelli fu scarcerato e chiese il perdono dei familiari di Maria Goretti. La madre glielo accordò. Dopo tale episodio, Serenelli trascorse il resto della sua vita come lavorante laico in un convento di cappuccini ad Ascoli Piceno e morì il 6 maggio1970, a 88 anni, in un convento di Macerata.

La canonizzazione
 Già durante il Fascismo Maria Goretti iniziò a divenire oggetto di culto tra gli strati meno istruiti della popolazione, in particolare proprio quelli rurali, e lo stesso regime cercò di cavalcare questa devozione popolare per favorire la nascita di un’icona cara ai contadini; una volta caduto prima il fascismo e poi la monarchia sabauda, nel 1950, in pieno periodo di affermazione di un nuovo ruolo femminile in seno alla famiglia e alla società, l’immagine di Maria Goretti fu adottata a simbolo di una visione tradizionale della donna, obbediente e dedita alla maternità e al lavoro domestico e, in tale chiave, additata a esempio anche dalla Chiesa cattolica: la canonizzazione avvenuta a opera di Pio XII precedette di poco la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria.

L'11 dicembre 1949 Pio XII riconobbe come miracolose due guarigioni attribuite all'intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe da un grave ematoma (8 maggio 1947) e quella di Anna Grossi Musumarra da pleurite (11 maggio dello stesso anno).

La cerimonia di canonizzazione si tenne il 24 giugno 1950 a piazza San Pietro nella Città del Vaticano e il giorno di commemorazione istituito fu il 6 luglio, anniversario della morte della giovane contadina. A motivare la sua canonizzazione sarebbe stato, a parte la resistenza opposta al tentativo di stupro e il citato perdono concesso al suo assalitore, il proposito fatto a 11 anni al momento di ricevere la prima comunione che, secondo l’agiografia, sarebbe stato «di morire prima di commettere dei peccati».

Il corpo e le reliquie di Maria Goretti sono conservati a Nettuno, nel santuario di Nostra Signora delle Grazie.



MA COSA SI PENSA DI SANTA MARIA GORETTI???




3 commenti:

ninjagirl83 ha detto...

la si nomina spesso qnd si vuol prendere per il culo qualche sgallettona che vuol apparire cm una santarellina...come mai?...forse qst "tentato stupro" non è stato...come dire....riportato in modo corretto?

Anonimo ha detto...

mmm..non ne ho idea, peò cmq..perché è diventata santa?ce ne sono di donne stuprate, anche di quelle che han "concesso" il perdono a chi ha fatto loro del male, ma non sono diventate tutte sante..per cui mi chiedo: PERCHE'??? (Bry')

Mauy ha detto...

L'unica spiegazione che mi viene in mente è che la Goretti fosse una di quelle ragazze che te la fa annusare ma che non te la da mai...Certo che se veramente a 12 anni si divertiva in quel modo, proprio santa non era.